Non è possibile calcolare la capacità di sopravvivenza della razza umana elencando pericoli e calcolando una stima esatta dei rischi; tuttavia possiamo ottenere delle stime attraverso mezzi indiretti che mettono a confronto la passata esposizione ai rischi sulla base della popolazione mondiale, del prodotto mondiale lordo, della crescita del numero dei brevetti di alta tecnologia e così via. I risultati dimostrano che i pericoli di carattere puramente naturale – per esempio l'impatto con un asteroide – sono irrilevanti se paragonati a quelli causati all'attività umana, sia questa accidentale o intenzionale. E se alla fine la razza umana dovesse scomparire, in che modo la natura occuperà i nostri spazi, cancellerà le nostre tracce, e si occuperà del caos che avremo lasciato dietro di noi, dalle plastiche ai rifiuti chimici alle scorie nucleari e all'anidride carbonica? Questo dibattito ci darà un'idea di come la sorprendente capacità di ripresa della natura riuscirà alla fine a riparare i danni che abbiamo arrecato alla Terra e suggerirà il modo in cui l'umanità potrebbe trovare una collocazione adeguata in un pianeta risanato, questa volta, però, in armonia e non in lotta con il resto della natura.