Con questa lectio magistralis restiamo nell'ambito della visione del cielo stellato, ma slittando sottilmente dall'ambito del contemplare a quello dell'agire, del costruire. Nel suo “a solo” conclusivo Pierantoni ci guida nel regno dell'architettura, tra città a forma di stella, urbanistica coloniale, mappamondi terrestri e celesti, utopie più o meno astrali. Una continua riflessione del firmamento sulla superficie terrestre che sarebbe piaciuto al Calvino delle “Città Invisibili”, un cielo speculare e speculativo che completa il percorso artistico e filosofico aperto dalla conferenza-spettacolo “La Forma delle Stelle”.