Era il 9 febbraio 2009, e dopo una storia di sofferenze durata ben 17 anni, la vita di Eluana Englaro si spense nella casa di riposo La Quiete nella città di Udine. La sua esistenza, dopo l’incidente stradale avvenuto il 18 gennaio 1992, prese una piega particolare e simbolica, e le battaglie per una dolce morte realizzate dal coraggioso padre Beppino diventarono di importanza nazionale, sviluppando così un dibattito sociale e politico sul cosidetto testamento biologico. Chi deve decidere del proprio corpo? Come coniugare la necessità per un medico di curare e mantenere in vita il paziente con la volontà da parte di un malato in stato vegetativo di interrompere le cure? - Intervista a Nicola Latronico, prof. associato di anestesia e rianimazione presso l’università di Brescia {pca-94d46257723f6981b05f1e34de6f425e}
Era il 9 febbraio 2009, e dopo una storia di sofferenze durata ben 17 anni, la vita di Eluana Englaro si spense nella casa di riposo La Quiete nella città di Udine. La sua esistenza, dopo l’incidente stradale avvenuto il 18 gennaio 1992, prese una piega particolare e simbolica, e le battaglie per una dolce morte realizzate dal coraggioso padre Beppino diventarono di importanza nazionale, sviluppando così un dibattito sociale e politico sul cosidetto testamento biologico. Chi deve decidere del proprio corpo? Come coniugare la necessità per un medico di curare e mantenere in vita il paziente con la volontà da parte di un malato in stato vegetativo di interrompere le cure? - Intervista a Nicola Latronico, prof. associato di anestesia e rianimazione presso l’università di Brescia {pca-94d46257723f6981b05f1e34de6f425e}