L'Italia ha dato un grande contributo all'arte contemporanea: Avanguardie storiche, Neoavanguardia e Transavanguardia. Dopo Futurismo, Metafisica e Novecento nel secondo dopoguerra Roma è stata un centro di irradiazione artistica di livello internazionale. Dal gruppo Origine, al gruppo Forma, da Burri a Turcato fino ad arrivare agli anni Sessanta (Pascali, Kounellis, Schifano, Festa, Uncini), agli anni Settanta (Mochetti, Pisani, De Dominicis), agli anni Ottanta (Chia, Cucchi, Clemente) e ai Novanta (Pirri, Nunzio, Tirelli, Dessì, Pizzi Cannella, Gallo) per superare il Duemila (Benassi, Tranquilli, Canevari, Basilè...). Roma è stato comunque sempre un luogo di grande richiamo per il suo mito e la sua storia. Picasso, Boetti, Rauschenberg, Twombly, Kosut hanno avuto un intenso rapporto con la città e uno scambio continuo con l'arte italiana. Gallerie come La Salita, L'Attico, La tartaruga, Sperone hanno svolto un'opera di informazione continua nel tempo. Anche i musei hanno partecipato alla formazione di un nuovo gusto collettivo, con il lavoro di Palma Bucarelli, mitica direttirce della Galleria Nazionale d’Arte Moderna fino all'apertura del Maxxi e del Macro. Roma è stata anche una capitale della critica d'arte internazionale, a partire dal magistero di Lionello Venturi, Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi. In definitiva Roma conserva nell'attualità una presenza significativa in tutti gli ambiti del sistema dell'arte, capace di misurarsi con la realtà culturale di altri paesi in uno spirito di confronto autenticamente globale.