Francesco Borromini è il fondatore di una delle tendenze dell’architettura barocca, quella basata sull’uso sistematico della curva, sulla modellazione dello spazio interno attraverso l’inflessione delle pareti che lo delimitano e sulla decorazione intesa come strumento narrativo. Dopo un periodo di fortuna professionale sotto il pontificato di Innocenzo X (1645–1654), Borromini vede tramontare il suo successo e si isola progettando una pubblicazione sulle sue opere che vedrà la luce, solo in parte, cinquant’anni dopo. Il fallimento di questa impresa lo conduce alla depressione e al suicidio nell’agosto del 1667. È all’inizio del '700 che la sua figura viene rivalutata e la sua idea di un’architettura che rivendica la libertà di interpretazione del linguaggio classico si diffonde in Europa e nelle colonie dell’America configurando all’interno del barocco una tendenza basata sulla modellazione dello spazio attraverso la geometria e la rinnovata plasticità delle forme.