Per Il giorno della memoria   /     La storia di Erika, una storia vera– Giorno della Memoria

Description

Nella Storia di Erika, una storia vera, tra i lugubri binari di una stazione ferroviaria, fosca e metallica, seguiamo la traiettoria di una carrozzina bianca, di un piccolo fagottino rosa, una macchia di colore nel mezzo della ruggine, lanciato da un carro bestiame

Summary

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La storia di Erika
di Ruth Vander Zee

Nella Storia di Erika, una storia vera, tra i lugubri binari di una stazione ferroviaria, fosca e metallica, seguiamo la traiettoria di una carrozzina bianca, di un piccolo fagottino rosa, una macchia di colore nel mezzo della ruggine, lanciato da un carro bestiame: “ Dal 1933 al 1945 sei milioni di Ebrei, della mia gente, furono sterminati. Fucilati, lasciati morire di fame, gassati, bruciati nei forni. Io no. Io sono nata intorno al 1944. Non so esattamente quando. Non so neanche il vero nome. Non so da dove vengo. non so se avevo fratelli o sorelle. L’unica cosa che so, è che avevo solo pochi mesi, quando fui strappata all’Olocausto…”

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La storia di Erika, una storia veraRuth Vander Zee

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Nella Storia di Erika, una storia vera, tra i lugubri binari di una stazione ferroviaria, fosca e metallica, seguiamo la traiettoria di una carrozzina bianca, di un piccolo fagottino rosa, una macchia di colore nel mezzo della ruggine, lanciato da un car
Duration
12:44
Publishing date
2017-01-10 00:29
Link
http://quartaradio.it/podcast/la-storia-di-erika-una-storia-vera-giorno-della-memoria/
Contributors
  Aula39
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Enclosures
http://quartaradio.it/podcast-download/3396/la-storia-di-erika-una-storia-vera-giorno-della-memoria.mp3
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di Ruth Vander Zee

Nella Storia di Erika, una storia vera, tra i lugubri binari di una stazione ferroviaria, fosca e metallica, seguiamo la traiettoria di una carrozzina bianca, di un piccolo fagottino rosa, una macchia di colore nel mezzo della ruggine, lanciato da un carro bestiame: “ Dal 1933 al 1945 sei milioni di Ebrei, della mia gente, furono sterminati. Fucilati, lasciati morire di fame, gassati, bruciati nei forni. Io no. Io sono nata intorno al 1944. Non so esattamente quando. Non so neanche il vero nome. Non so da dove vengo. non so se avevo fratelli o sorelle. L’unica cosa che so, è che avevo solo pochi mesi, quando fui strappata all’Olocausto…”

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