Storia di una tragica vicenda che ebbe come protagonisti 20 bambini ebrei - 10 maschi e 10 femmine - provenienti da Francia, Olanda, Jugoslavia, Italia e Polonia, internati nel campo di sterminio di Auschwitz Birkenau con un tremendo inganno perpetrato dall'angelo della morte. il Dottor Mengele, l'uomo nero, una fredda mattina di novembre dell'anno 1944 si presentò nella baracca 11 di Auschwitz-Birkenau e disse: "Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti…"
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I BAMBINI E L’ORCO
in memoria dei 20 bambini di Bullenhuser Damm
a cura di Gaetano Marino
Storia di una tragica vicenda che ebbe come protagonisti 20 bambini ebrei – 10 maschi e 10 femmine – provenienti da Francia, Olanda, Jugoslavia, Italia e Polonia, internati nel campo di sterminio di Auschwitz Birkenau con un tremendo inganno perpetrato dall’angelo della morte. il Dottor Mengele, l’uomo nero, una fredda mattina di novembre dell’anno 1944 si presentò nella baracca 11 di Auschwitz-Birkenau e disse: “Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti…”
I 20 bambini furono inviati al campo di concentramento di Neuengamme come cavie umane per esperimenti sulla tubercolosi. Ma l’esperimento era fallito, gli inglesi erano alle porte (siamo nell’aprile del 1945), i bambini erano malati, stremati e “portatori di segreti”, in poche parole: portavano sul proprio corpo segni evidenti di piaghe e ferite. Il rituale del protocollo nazista era categorico e inamovibile: eliminazione fisica e definitiva di tutti coloro, grandi o piccoli che fossero, in grado di rivelare i crimini subiti.
Guarda il video (non contiene immagini “forti”)
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I bambini e l'orco, in memoria dei 20 bambini di Bullenhuser | Gaetano Marino | |
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I BAMBINI E L’ORCO
in memoria dei 20 bambini di Bullenhuser Damm
a cura di Gaetano Marino
Storia di una tragica vicenda che ebbe come protagonisti 20 bambini ebrei – 10 maschi e 10 femmine – provenienti da Francia, Olanda, Jugoslavia, Italia e Polonia, internati nel campo di sterminio di Auschwitz Birkenau con un tremendo inganno perpetrato dall’angelo della morte. il Dottor Mengele, l’uomo nero, una fredda mattina di novembre dell’anno 1944 si presentò nella baracca 11 di Auschwitz-Birkenau e disse: “Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti…”
I 20 bambini furono inviati al campo di concentramento di Neuengamme come cavie umane per esperimenti sulla tubercolosi. Ma l’esperimento era fallito, gli inglesi erano alle porte (siamo nell’aprile del 1945), i bambini erano malati, stremati e “portatori di segreti”, in poche parole: portavano sul proprio corpo segni evidenti di piaghe e ferite. Il rituale del protocollo nazista era categorico e inamovibile: eliminazione fisica e definitiva di tutti coloro, grandi o piccoli che fossero, in grado di rivelare i crimini subiti.
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