Considerato da molti la “Cassandra della filosofia tedesca” per aver insistito ossessivamente sul pericolo atomico, Günther Anders (1902-1992) è stato un eretico senza setta: utilizzava categorie filosofiche messe in circolo da Heidegger, ma solo per sottoporlo alla critiche più acute e feroci; fu a lungo uno dei grandi punti di riferimento del pacifismo internazionale, ma finì per scrivere un libro contro la non-violenza; come Hannah Arendt, sua prima moglie, non smise mai di riflettere sulla shoah e il caso Eichmann, ma dedicò la sua vita a “creare panico” per il “totalitarismo” del terrore atomico. Fu scrittore e critico, filosofo e poeta. La sua “filosofia della discrepanza” è entrata nella nostra vita culturale, ma raramente la sua presenza è stata riconosciuta. Un autore ancora da scoprire in tutta la sua radicalità e feconda contraddittorietà*.*