Pochi pensatori del nostro tempo sono più inclassificabili di Walter Benjamin (1892-1940): ogni suo intervento, però, che fosse incentrato sulla letteratura o sulla filosofia della storia, sull’arte o sui passages parigini, sulla critica letteraria o sul cinema, sulla violenza o sul compito del traduttore, ha lasciato un segno e ha dato vita a una grande mole di studi e di riflessioni. Schizzarne il ritratto in una lezione costituisce una sfida non indifferente, ma anche un’occasione preziosa per misurarsi con l’unità di questa figura poliedrica.