Proseguiamo con Che cos’è la politica?, dopo Che cos’è la poesia? Che cos’è la logica? e Che cos’è la giustizia? il ciclo d’incontri a cura di Luca Sossella, per comporre la piccola enciclopedia orale che sarà in libreria in cd audio e dvd, interrogandoci sulla sentenza di Hannah Arendt: “Ogni volta che è in gioco il linguaggio, la situazione diviene politica per definizione, perché è il linguaggio che fa dell’uomo un essere politico”. La stessa democrazia trova il suo principio fondativo nel linguaggio politico in quanto mezzo intersoggettivo atto a regolare il bene pubblico e a raggiungere l’intesa e la condivisione. Il singolare, scrive Jean-Luc Nancy, implica il plurale perché si determina nella relazione: “l’essere in comune significa che gli esseri singolari sono, si presentano, appaiono soltanto in quanto compaiono, sono esposti, presentati o offerti l’uno all’altro”. Il politico corrisponde precisamente all’essere in comune. La politica è la relazione e il desiderio umano (singolare) che genera la volontà di condivisione (plurale). L’uno con tutti gli altri. Tutti gli altri per l’uno. _“La sintesi va cercata sempre nelle decisioni, nelle scelte, seguendo il principio che in una democrazia, in una società libera, il riferimento non può essere solo la maggioranza, ma anche la minoranza, i suoi diritti. Se non si rispettano le opinioni altrui, se non si è capaci di capirne le ragioni, è più difficile dare forza a una vera pratica di convivenza civile” _Walter Veltroni