Alcuni dei principali esponenti della Scuola di Francoforte – Theodor Adorno, Max Horkheimer ma soprattutto Herbert Marcuse – sono tradizionalmente considerati i principali ispiratori teorici dei movimenti studenteschi del Sessantotto. La loro teoria critica della società , con la radicale messa in discussione dell'autoritarismo, della società dei consumi, dell'industria culturale, riusciva ad andare oltre il tradizionale marxismo ed è stata certamente fondamentale per il movimento. Ma quanto questi pensatori furono davvero determinanti nell'elaborazione teorica del Sessantotto? E quanto invece il movimento rimase legato ad alcuni elementi più tradizionali del marxismo, allontanandosi in alcuni punti cruciali dai francofortesi? Un rapporto ambiguo che si snoda tra ambiguità teoriche e conflitti talvolta anche personali.