Niente come la scienza e la rigorosità del suo linguaggio logico-matematico costituiscono nell’immaginario comune il modello della conoscenza oggettiva. Anche quando questa conoscenza oggettiva non assume il volto rassicurante del progresso a servizio di tutti, ma quello temuto della tecnologia del controllo appannaggio di un’elite separata dal resto della società . La scienza non nasce però fuori dalla società , e la sua pretesa di neutralità deve fare i conti con il contesto sociale entro cui si inserisce lo stesso statuto epistemologico. Non si tratta semplicemente di indagare il rapporto tra la ricerca e chi la finanzia, fra la ricerca e applicazioni tecnologiche che ne possono derivare, ma tra lo stesso paradigma scientifico e le dinamiche di potere e di dominio di cui è intessuta una società nella quale il prodotto dell’intelligenza e della creatività umana rischia di divenire funzionale a un apparato di produzione che aspira a trasformarlo in merce.