Il ruolo che in passato la civiltà islamica ha svolto nello sviluppo del pensiero scientifico è noto a tutti, ma altrettanto noto è il fatto che, nell’era moderna e contemporanea, il mondo musulmano sembra avere abdicato totalmente a questo ruolo, non riuscendo più a tenere il passo con la rapida evoluzione che la scienza andava subendo nella cultura europea. L’Islam non ha assistito ad alcuna rivoluzione scientifica, almeno nel senso che siamo abituati ad attribuire a questa parola; eppure, per tutto il Medioevo, fu proprio la civiltà islamica la principale ispiratrice di un vasto e profondo movimento intellettuale che fornì all’Europa le chiavi di quella rivoluzione. Ciò che viene comunemente definito come la “scienza araba”, ma che sarebbe più corretto definire “islamica”, dato che non ne furono solo Arabi i principali artefici, nei nostri manuali di storia della scienza o della filosofia è in genere considerata come l’anello di congiunzione fra la grande eredità del pensiero antico e l’era moderna. Questo discorso esplorerà l'impatto che ha avuto nel mondo islamico lo sviluppo della scienza moderna in Europa durante il Rinascimento, e le ragioni di una supposta superiorità della scienza europea e occidentale.