È indubbio che la scienza e il progresso scientifico siano indispensabili al nostro benessere presente e futuro. Tuttavia, non basta considerare gli scienziati come semplici ricercatori che esplorano l’ignoto e magari insegnano alle generazioni successive a fare lo stesso. Il nostro mondo ha bisogno della guida di personalità indipendenti, che abbiano la libertà di sottrarsi ai modi tradizionali di pensare e di agire. Diversamente dai politici, che devono difendere il loro mandato, e dai grandi industriali, costretti a lavorare guardando al profitto monetario, la comunità accademica è praticamente libera da costrizioni di questo genere. A essa viene richiesto pertanto di utilizzare questa libertà per assumere un ruolo di guida sia nella formulazione di strategie globali che nella critica delle tendenze in atto, spesso poco lungimiranti e difficili da controllare. Alle nostre università si richiede di accettare la posizione di centri culturali in grado di influenzare lo sviluppo sociale a livello mondiale.